Enciclopedia italiana
Acireale (Jaci-Riali o Jaci in siciliano[4]) è un comune italiano di 50 580 abitanti[1] della città metropolitana di Catania in Sicilia.
È il centro principale della Terra d'Aci, comprendente, oltre ad Acireale, i comuni di Aci Catena, Aci Sant'Antonio, Aci Castello, Aci Bonaccorsi, Valverde e parte di Santa Venerina e di Zafferana, in origine tutti ricompresi nel territorio dell'antica Aquilia, che insieme formano un'unica area urbana senza soluzione di continuità di oltre 130.000 abitanti.
Città formatasi da piccole migrazioni dal territorio a sud, oggi l'impianto urbanistico è quello tipico delle città tardo-medievali della Sicilia.
Sorge a metà della costa Ionica siciliana. I suoi abitanti si chiamano acesi (jacitani in siciliano). È sede della diocesi di Acireale.
Acireale è nota, in particolar modo, per il suo carnevale, per il barocco, le sue bellezze naturalistiche (tra cui la Timpa), la sua costa lavica, per la sua tradizione nel calcio e nella scherma nonché, fino a pochi anni fa (2015), per le sue terme. Vicina all'Etna, comprende nel suo territorio una serie di borghi marinari dotati di porticciolo, tra cui Santa Maria la Scala e Capo Mulini.
Catania (AFI: /kaˈtanja/[4], ascolta[?·info], Catania in siciliano) è un comune italiano di 298 864 abitanti[1], capoluogo dell'omonima città metropolitana in Sicilia.
Cuore di un agglomerato urbano di circa 700 000 residenti[5] esteso alle pendici sud orientali del Monte Etna, è il centro dell'area metropolitana più densamente popolata della Sicilia, e di una più ampia conurbazione nota come Sistema lineare della Sicilia orientale, che conta circa 1 693 173 abitanti su una superficie di 2 400 chilometri quadrati[6]. La città è inoltre il fulcro economico e infrastrutturale del Distretto del Sud-Est Sicilia, istituito il 26 febbraio 2014[7] alla presenza dell'allora presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano. Principale polo industriale, logistico e commerciale della Sicilia, è sede dell'Aeroporto Vincenzo Bellini.
Fondata nel 729 a.C. dai Calcidesi della vicina Naxos, la città vanta una storia millenaria caratterizzata da un susseguirsi di svariate culture i cui resti ne arricchiscono il patrimonio artistico, architettonico e culturale[8]. Sotto la dinastia aragonese fu capitale del Regno di Sicilia, e dal 1434 per volere del re Alfonso V è sede della più antica Università dell'isola[9]. Nel corso della sua storia è stata più volte interessata da eruzioni vulcaniche (la più imponente, in epoca storica, è quella del 1669) e da terremoti (i più catastrofici ricordati sono stati quelli del 1169 e del 1693).
Il barocco del suo centro storico è stato dichiarato dall'UNESCO Patrimonio dell'umanità, assieme a quello di sette comuni del Val di Noto (Caltagirone, Militello in Val di Catania, Modica, Noto, Palazzolo Acreide, Ragusa e Scicli), nel 2002.
Siracusa (AFI: [siraˈkuːza], pronuncia[?·info]; Sarausa in siciliano) è un comune italiano di 116 447 abitanti,[1] capoluogo del libero consorzio comunale omonimo, in Sicilia.
Posta sulla costa sud-orientale dell'isola, Siracusa possiede una storia millenaria: annoverata tra le più vaste metropoli dell'età classica,[4] primeggiò per potenza e ricchezza con Atene, la quale tentò invano di assoggettarla. Fu la patria del matematico Archimede, che si pose a capo della sua difesa durante l'assedio dei Romani nel 212 a.C. Siracusa fu per secoli la città capitale della Sicilia[5], fino alla conquista da parte degli Arabi, avvenuta nell'878.
Trasformatasi in epoca spagnola in una fortezza, il suo centro storico, Ortigia, assunse l'odierno aspetto barocco con la ricostruzione intrapresa a seguito del violento terremoto del 1693. Durante la seconda guerra mondiale, nell'anno 1943, venne firmato a sud-ovest di Siracusa, in contrada Santa Teresa Longarini, l'armistizio che sanciva la cessazione delle ostilità tra il Regno d'Italia e le forze alleate degli anglo-americani; passato alla storia come l'armistizio di Cassibile.[6]
Caratterizzata da ingenti ricchezze storiche, architettoniche e paesaggistiche, la città di Siracusa è stata dichiarata dall'UNESCO nel 2005, congiuntamente alle Necropoli Rupestri di Pantalica, patrimonio dell'umanità.
Il tempio della Concordia è un tempio greco dell'antica città di Akragas sito nella Valle dei Templi di Agrigento.[1] Tuttora non si sa a chi fosse dedicato questo tempio, ma il nome di "Tempio della Concordia" è documentato da uno dei primi storici siciliani: Tommaso Fazello.